Itinerario Torrione d'Albiolo
Wendl tiene in mano una scheggia di granata. Pesa sicuramente dai 2 ai 3 kg (7.9.2005).
Durante la ricunquista del Torrione, gli austro-ungarici impegnarono tutte le artiglierie disponibili, tra l’altro un mortaio Skoda M11 da 305. Questa scheggia potrebbe provenire da una delle granate di questo mortaio.
 
Sul Torrione d’Albiolo si trovava la prima linea imperiale. Questa immagine mostra una parte della cresta, che si trovava pure in mano a gli austriaci. Si può riconoscere dei resti di baraccamenti e caverne (7.9.2005).
Quando le truppe italiane erano in possesso della cima, avevano una bellissima veduta sulle linee nemiche. Questo fatto indusse i commandi dell’Imperatore a tentare la riconquista della preziosa postazione.
 
Ripresa ravvicinata delle rovine (7.9.2005)
 
1916 / 1917: Postazioni imperiali sulla Punta Albiola, denominazione austriaca del Torrione, d'estate …
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Origine: libro Der einsame Krieg p.219

… ed in inverno. Sono ben visibili i trinceramenti nella neve ed i baraccamenti sulla cresta.
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Origine: libro Der einsame Krieg p.219
 
 
Colonna austro-ungarica di rifornimento alla Cima d’Albiolo, sullo sfondo si nota il laghetto a quota 2'600.
Origine: libro Dalla Presanella al Cevedale, Lungo i sentieri della Grande Guerra p.247

 
 
Postazione avanzata imperiale sotto la Punta d’Albiolo nella primavera del 1916.
Origine: libro Dalla Presanella al Cevedale, Lungo i sentieri della Grande Guerra p.247

 
Panoramica sul Passo del Tonale (1'883 m.s.l.m.) e sui ghiacciai della Conca Presena. Al passo si trovava la frontiera tra l’Italia e l’impero austro-ungarico, e dal 1915 – 1918 il fronte della Grande Guerra. Si riconisce pure il sentiero di acesso al Passo dei Contrabandieri.
 
Estratto del "Piano d'insieme della sistemazione difensiva dell'Alta Valle Camonica"
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Origine: libro Le Testimonianze della Gradne Guerra p.8
 
Barbara ed io durante la discesa dal passo tra Punta e la Cima d’Albiolo (7.9.2005).
 
Barbara ed io durante la discesa dal passo tra Punta e la Cima d’Albiolo (7.9.2005).

A questo punto vorrei ringraziare Wendl Pirchler, che mi ha permesso di disporre delle sue fotografie..
 
Cenni storici
 

All’inizio delle ostilità, solamente poche truppe austro-ungariche presidiavano la cima del Torrione d’Albiolo (2'969 m.s.l.m.). Da questa vetta, però, erano in grado di controllare tutto il territorio della Valle Montozzo, dalla Forcellina Montozzo (2'613 m.s.l.m.) alla Punta di Ercavallo (3'068 m.s.l.m.), ed il Passo del Tonale (1'883 m.s.l.m.). Per la parte italiana, l’occupazione di tale posizione rappresentava pertanto un fondamentale punto d’osservazione sulle linee imperiali avanzate della Val di Strino e sulle posizioni laterali fortificate del Monte Rèvidal e del Monte Tonale Orientale, oltre che sulla via di rifornimento, che a monte dell’abitato di Vermiglio in Val di Sole risaliva la stessa Val di Strino.
Il primo tentativo di conquistare il Torrione fu intrapreso il 21 agosto 1915, dagli Alpini della 50a compagnia del Battaglione Edolo. L’azione fu appoggiata da due pezzi d’artiglieria posizionati al Passo dei Contrabbandieri e in Conca Montozzo. Dopo un attacco fulmineo, la posizione fu conquistata, e sull’imbrunire, le truppe italiane cominciarono immediatamente con la costruzione dei ripari, necessari per fronteggiare il continuo fuoco della fucileria e dell'artiglieria nemica. Riuscirono pure ad occupare e a fortificare la parte alta della cresta orientale. Da questa postazione erano in grado di disturbare i rifornimenti imperiali.
Il 25 agosto 1915, pochi giorni dopo la conquista del Torrione, gli Alpini erano coinvolti nella grande offensiva che aveva come obiettivo l’occupazione dei Monticelli sul versante opposto del Tonale. Il settore del Torrione d'Albiolo, era interessato fondamentalmente da azioni diversive. Gli obiettivi delle truppe italiane erano il Monte Tonale Orientale ed il Monte Revidal. Dopo una giornata di duri combattimenti, la tenace resistenza austriaca costrinse gli Alpini a tornare alle loro linee, lasciando numerosi caduti sul campo.
L’occupazione italiana del Torrione rappresentava per il commando imperiale un grosso problema, che minacciava seriamente la dislocazione logistica dell’intera Val di Strino e degli avamposti sul Monte Rèvidal e del Tonale Orientale. Questa situazione che rischiava di compromettere tutto il sistema difensivo della zona, indusse gli austro-ungarici a tentare la riconquista della posizione perduta.
L’attacco fu previsto per il 23 settembre 1915. Durante le notti che precedevano l’azione le truppe di Francesco Giuseppe, ripararono le scale e gli impianti di risalita, che conducevano attraverso le rocce verso il Torrione. Il 23 incominciò il bombardamento con tutte le artiglierie disponibili, come un mortaio Skoda M11 da 305, posizionato nei pressi di Velon in Val di Sole. Gli Alpini non avevano alcun riparo contro il fuoco tambureggiante del nemico. Verso mezzogiorno gli imperiali avanzarono contro le linee italiane. Tutto ad un tratto il bombardamento cessò, e i Kaiserschützen presero d’assalto le linee nemiche. Nel corpo a corpo successivo furono utilizzate bombe a mano e fucili, e dopo un breve combattimento gli italiani che erano sopravissuti alla micidiale azione d’artiglieria, furono soprafatti e si dovettero arrendere.
I tentativi di riscossa da parte italiana non si fecero attendere e già due giorni dopo, il 25 settembre 1915, gli Alpini tentarono di riprendere il Torrione, così pure il 16 ed il 18 ottobre, ma senza successo. Nonostante i ripetuti bombardamenti da parte dell’artiglieria italiana, che sparò sul piccolo presidio migliaia di granate, gli imperiali erano riusciti ad attestarsi così saldamente costruendo alcune gallerie e collegandole all’osservatorio della vetta con camminamenti in calcestruzzo capaci di resistere ai devastanti effetti dei proiettili.
A tal proposito va ricordata la tecnica ben collaudata da parte austriaca per limitare al massimo le perdite durante i bombardamenti: quando iniziava un bombardamento, tutti gli uomini venivano fatti riparare in appositi ricoveri, mentre solamente un soldato per ogni reparto veniva lasciato allo scoperto per sorvegliare eventuali contrattacchi. Tale sentinella aveva il compito di sparare un colpo di fucile a cadenza ritmica, in modo che dai ricoveri fossi possibile udire lo sparo. Se durante un bombardamento veniva ferito od ucciso, gli spari cessavano ed il comandante del reparto mandava di vedetta un altro uomo, fino alla conclusione dell’attacco d’artiglieria.
Il 29 ottobre 1915, in concomitanza con un’azione al Tonale, fu presa la decisione di ritentare la conquista del Torrione. Dopo un violento bombardamento, un plotone d’artiglieri attaccò la montagna e riuscì a mettere piede sulla vetta. Ma i soldati furono in seguito falciati nel tentativo di aggirare le posizioni per scendere a quelle sottostanti sulla cresta del Monte Tonale Orientale. Il fallimento di quest’azione spinse i comandi italiani a rinunciare all’idea di conquistare il Torrione. A causa della morfologia del terreno, la postazione del Torrione d’Albiolo, poteva solamente essere difesa e rifornita validamente dal versante austriaco.
Dall’autunno del 1915 tutto il fronte del Montozzo e dell’Albiolo ebbe una fase di stasi. Negli anni 1916 e 1917 i due eserciti si limitarono a piccoli scontri di pattuglie, bombardamenti d’artiglieria e qualche azione diversiva in occasione di combattimenti in settori più “caldi” del fronte dell’Adamello.
In concomitanza della più grande battaglia sferrata sul fronte del Tonale il 25 – 27 maggio 1918, per la conquista della Conca Presena, su tutto il tratto del Montozzo e dell’Albiolo si svilupparono azioni di fuoco con lo scopo di tenere impegnati gli imperiali su un fronte ampio, impedendo così lo spostamento di truppe verso la zona maggiormente attaccata.
Durante la battaglia del 13 giugno 1918, la famosa “Unternehmen Lawine” (impresa valanga), sferrata dagli austriaci, pure la zona dell’Albiolo fu investita da un bombardamento infernale nel tentativo di sfondare non solo al Passo del Tonale, ma su tutta la linea Monte Serodine (2'534 m.s.l.m.) – Cima Cadì (2'606 m.s.l.m.) – Punta d’Albiolo (2'970 m.s.l.m.) – Forcellina di Montozzo 2'613 m.s.l.m.) – Punta di Montozzo (2'863 m.s.l.m.). Gli sforzi imperiali furono vani e l’offensiva fallì.
Il 13 agosto 1918 i comandi militari italiani sferrarono al Tonale una delle più ampie battaglie della Guerra Bianca. Nell’azione di fuoco fu inclusa anche la zona dell’Albiolo e ci fu l’ennesimo tentativo di conquistare il Torrione. Pure questo fallì e sul far della sera e dopo un numero ingentissimo di caduti, gli italiani si dovettero ritirare. Il Torrione d’Albiolo rimase in mano agli imperiali fino alla fine della guerra, avvenuta il 4 novembre 1918 due mesi e ventitre giorni dopo.

Fonti storiche:
La Grande Guerra sulle Montagne Lombarde della Valle Camonica Escursioni Storiche p.96
Le Testimonianze della Grande Guerra p.16 - 20
Il Sentiero della Pace in Lombardia p. 162 - 165
Der einsame Krieg p. 228

 
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